Beda il Venerabile, nel secondo libro della sua Historia ecclesiastica gentis Anglorum, riporta le seguenti parole, che sarebbero state pronunciate da un consigliere del re Edwin di Northumbria (che regnò dal 616 al 633):
O re, la vita degli uomini sulla terra, a confronto di tutto il tempo che ci è conosciuto, mi sembra come quando tu stai a cena con i tuoi dignitari d’inverno, con il fuoco acceso e le sale riscaldate, mentre fuori infuria una tempesta di pioggia e di neve, ed un passero entra in casa e passa velocissimo. Mentre entra da una porta e subito esce dall’altra, per questo poco tempo che è dentro non è toccato dalla tempesta ma trascorre un brevissimo momento di serenità; ma subito dopo rientra nella tempesta e scompare ai tuoi occhi. Così la vita degli uomini resta in vista per un momento, e noi ignoriamo del tutto che cosa sarà dopo, che cosa è stato prima.
Talis [...] mihi videtur, rex, vita hominum praesens in terris, ad comparationem eius, quod nobis incertum est, temporis, quale cum te residente ad coenam cum ducibus ac ministris tuis tempore brumali, accenso quidem foco in medio et calido effecto caenaculo, furentibus autem foris per omnia turbinibus hiemalium pluviarum vel nivium, adveniens unus passerum domum citissime pervolaverit; qui cum per unum ostium ingrediens, mox per aliud exierit. Ipso quidem tempore, quo intus est, hiemis tempestate non tangitur, sed tamen parvissimo spatio serenitatis ad momentum excurso, mox de hieme in hiemem regrediens, tuis oculis elabitur. Ita haec vita hominum ad modicum appare; quid autem sequatur, quidve praecesserit, prorsus ignoramus.
No comments:
Post a Comment