Tuesday 24 September 2013

Determinismo linguistico

"L'idea che se gli eschimesi prestano maggiore attenzione alle varietà di neve è perché dispongono di più parole per indicarla è un tale qui pro quo (non vi viene in mente qualche altra ragione del perché gli eschimesi dovrebbero prestare più attenzione alla neve?) che è difficile credere che, se non fosse per la sensazione di bravura che dà nel trascendere il senso comune, verrebbe mai presa sul serio".
[Steven Pinker, The stuff of thought, 136]

L'originale è:
"The idea that Eskimos pay more attention to varieties of snow because they have more words for it is so topsy-turvy (can you think of any other reason why Eskimos might pay attention to snow?) that it's hard to believe it would be taken seriously were it not for the feeling of cleverness it affords at having transcended common sense."

Le trovate di Pinker per stroncare il determinismo linguistico (che non muore mai - bastaaa!!!) sono sempre spassose.

Thursday 12 September 2013

Some chemistry

The "paragraph" in our genes describing the protein called cytochrome c is 339 letters long [...] 45 letter changes separate humans from yeast and the same number separates pigs from yeast.
[Richard Dawkins, 1995, River out of Eden, p. 42]


Quando due arvicole di prateria di sesso opposto si incontrano e si piacciono si lanciano in un tour de force sessuale che comprende più di una quindicina di accoppiamenti nel giro di un solo giorno. Al termine di questa maratona dell'amore i due topolini sono irrimediabilmente legati da un legame stabile e sono estremamente fedeli. Il maschio arriva a scacciare femmine in estro qualora queste si avvicinino al nido (un comportamento veramente inusuale per un roditore).
                                                                                  [Alessandro Cellerino, 2002, Eros e cervello, p. 179]



Jill, a forty-two-year-old premenopausal schoolteacher, had come to me complaining of no libido—which was causing marital problems. Her blood level of testosterone was very low, so I began treating her with testosterone therapy [...]
I asked her to come back in three weeks to assess her progress. During the time between appointments, Jill mistakenly doubled her dose of testosterone. Her face was blushing bright red when she came into the clinic. She sheepishly told me of her mistake and said her sexual urges were now so strong that she was running into the bathroom between classes to masturbate. She said, “This is becoming a real bother, but now I know what it must feel like to be a nineteen-year-old boy!”
[Louann Brizendine, 2006, The Female Brain, p. 90]

Sunday 8 September 2013

Henry Ford

Henry Ford «commissionò un'indagine fra i demolitori americani per sapere se vi erano parti della Ford T che non si rompevano mai. I suoi ispettori tornarono con rapporti su quasi ogni genere di deterioramento: assali, freni, pistoni, tutto era soggetto a guastarsi. Ma essi segnalarono una notevole eccezione: tutti i perni 
del fuso a snodo delle auto rottamate avrebbero potuto andare avanti ancora per anni. Con logica spietata Ford concluse che i perni del fuso a snodo del modello T erano troppo robusti per la loro funzione, e ordinò che in futuro la loro qualità venisse abbassata.»
Nicholas Humphrey

Tutti al lavoro!

Ministro Carrozza: "mai più a 25 anni senza aver mai lavorato". Eh già: con la caduta del saggio di profitto, la sovrapproduzione di capitali e di merci e l'età pensionabile a 100 anni c'è proprio posto per tutti nel mondo del lavoro. Borghesi mentecatti.

Saturday 7 September 2013

Centralizzazione di capitali

In uno studio del settembre 2011 un gruppo di matematici del Politecnico federale di Zurigo, coordinati da economisti dello stesso istituto, ha cercato di ricostruire, attraverso l’esame di dati empirici attinti praticamente da tutto il pianeta, la mappa del potere capitalistico mondiale. [...] Ebbene, l’analisi ha messo in luce un nucleo centrale di 147 multinazionali giganti, attive soprattutto nella finanza, nel settore assicurativo e nel settore petrolifero, che controllano, direttamente e indirettamente, attraverso complessi intrecci azionari, oltre 1.300 grandi imprese transnazionali, le quali a loro volta controllano, sempre con la stessa modalità (detenere la maggioranza delle azioni delle imprese, le cosiddette  blue chips) oltre 43.000 grandi imprese, le quali, a loro volta, fanno sentire la forza gravitazionale delle loro attività sulla restante realtà economica fatta di 37 milioni di imprese e investitori sparsi, appunto, su  tutto il globo. Naturalmente non so quanto questa rappresentazione della gigantesca piramide del potere capitalistico sia attendibile, fino a che punto rinvii all’esatta realtà empirica del Capitalismo mondiale, e nondimeno penso che essa possa darci almeno un’idea del fenomeno in esame.
[Sebastiano Isaia]

Marx e la finanza

"Con la produzione capitalistica si forma una potenza assolutamente nuova, il sistema del credito, che ai suoi inizi s’insinua furtivamente come modesto ausilio dell’accumulazione, attira mediante fili invisibili i mezzi pecuniari, disseminati in masse maggiori o minori alla superficie della società, nelle mani di capitalisti individuali o associati, diventando però ben presto un’arma nuova e terribile nella lotta della concorrenza e trasformandosi infine in un immane meccanismo sociale per la centralizzazione dei capitali. Nella misura in cui si sviluppano la produzione e l’accumulazione capitalistica, si sviluppano la concorrenza e il credito, le due leve più potenti della centralizzazione."
Karl Marx, Il Capitale I