Prendo spunto dallo status di fb di una mia ex allieva scrittrice che si chiedeva:
"Teoria del Caso" ...se il Caso ha una teoria è un Caso?
Direi:
se ci si riferisce a Fillmore o comunque alla linguistica il Caso ha certamente una teoria. Quanto al Caso comunemente inteso è solo la nostra ingnoranza; non c'è nulla di casuale, per esempio, nelle mutazioni genetiche delle cellule germinali che stanno alla base dell'evoluzione degli organismi viventi; tali mutazioni sono causate dalla posizione e dal movimento delle molecole nelle cellule e da altre cause fisiche; solo che, dato che noi, nella maggior parte dei casi, non siamo in grado di capire esattamente cosa è successo lo chiamiamo caso. Gli organismi mutanti vengono poi selezionati dalla Natura (a volte per motivi molto chiari, a volte meno).
Invero correggerei così: in un quadro deterministico (l'unico possibile) chiamiamo casuali eventi causali (deterministicamente determinati, dato che appunto non c'è alternativa) impertinenti rispetto al livello emergenziale considerato. L'esempio lampante è quello appunto evoluzionistico: nella selezione naturale le mutazioni sono casuali, non perché non abbiano cause chimiche deterministiche, bensì perché questi eventi mutazionali non sono direzionali, non sono indirizzati al miglioramento delle specie; le cause di essi sono del tutto scollegate e impertinenti rispetto al livello emergenziale considerato (l'evoluzione). Nel bilancio l'evoluzione sembra direzionale (sopravvivenza del più adatto, ma io direi del meno non adatto), perché la selezione naturale ha scelto tra la variabilità che il livello emergenziale inferiore (chimico), per cause sue, ha messo a disposizione. Avevo parlato di caso come nostra ignoranza, perché spesso i passaggi emergenziali sono in effetti difficili da conoscere.
ReplyDelete