Monday 10 September 2012

Bertrand Russell e il balletto degli elettroni


"Alcuni apologisti cristiani si sono impossessati delle più recenti teorie sull'atomo. Queste teorie tendono a dimostrare che le leggi fisiche, che abbiamo sostenute fino ad ora, contengono una certa verità, soltanto se applicate a un grande numero di atomi, mentre l'elettrone individuale si comporta da fuorilegge.
A mio giudizio, siamo in una fase di transizione e, quanto prima, i fisici scopriranno anche le leggi che regolano i fenomeni minimi, per quanto queste leggi possano essere considerevolmente diverse da quelle della fisica tradizionale. A questo proposito vale la pena osservare che le attuali dottrine riguardanti i fenomeni minimi non hanno rapporto con ciò che è di importanza pratica. I movimenti visibili, anzi tutti i movimenti di qualche importanza, coinvolgendo un grande numero di atomi, rientrano nell'ambito delle vecchie leggi. Per scrivere un poema o commettere un assassinio, ritorno al nostro esempio, occorre muovere una discreta massa di inchiostro o di piombo. Gli elettroni che compongono l'inchiostro possono danzare liberamente nella loro piccola sala da ballo, ma questa, nel suo complesso, si muove secondo le vecchie leggi fisiche, e questo soltanto interessa il poeta e il suo editore. Le attuali teorie sull'atomo non hanno, quindi, apprezzabili rapporti con quei problemi di interesse umano, dei quali si occupano i teologi. Il libero arbitrio rimane quel problema che è sempre stato." [B.R.]

Forse va cambiata qualche espressione, ma la sostanza di questa osservazione è assolutamente inattaccabile e oggi non sono tanto i cristiani che usano le teorie subatomiche in modo ridicolo, bensì i fautori del modello standard delle scienze sociali (che comprende filosofi che non capiscono le emergenze dalla fisica alla società e anche alcuni fisici pochissimo preparati in filosofia).

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