Mi chiedo quanti relativisti cognitivi estremi sarebbero disposti a discutere l'avvenuto o non avvenuto tradimento perpetrato dal proprio partner in termini di esistenza o meno della realtà oggettiva. Immaginiamo questo dialogo di coppia:
LEI: "Tu ieri sera sei andato a letto con Marta".
LUI: "Dipende dai punti di vista".
Qui non sono rilevanti le vexatae quaestiones concernenti la natura del tradimento (con il corpo, con la mente, con la droga in corpo etc. etc.); cioè diamo per scontato che LEI e LUI condividano una semplice norma che consiste nel ritenere tradimento un rapporto fisico intimo con terzi. Norma per niente bizzarra, tra l'altro.
Un idealista davvero estremo (alla Berkeley) credo che non si asterrebbe dal discutere.
ReplyDeleteE' un estremismo che costa caro, comunque!
Ciao.
Carlo
Immagino. L'idealismo estremo (che forse è l'unico coerente - penso anche a Gentile) comporta curiose conseguenze; per esempio la storia della terra precedente la comparsa dell'uomo non è esistita fino a quando non è nata la paleontologia.
ReplyDeleteSe si vuole essere rigorosi credo che Berkeley sia inattaccabile; di cosa posso essere veramente sicuro, se non delle mie percezioni? Solo che ipotizzare che tutti vivano in una eterna allucinazione è una ipotesi debole, anche alla luce del successo della specie (che però potrebbe essere a sua volta allucinatorio, oltre che, come è, allucinante).
ReplyDeleteGià, da cui le scappatoie di Kant, il risveglio dal sonno dogmatico e tutte quelle altre belle cose che però non salvano noi moderni dall'isterica e strisciante insicurezza delle proprie idee.
ReplyDeleteCiao!