Monday, 7 June 2010

Tutto è relativo


Mi chiedo quanti relativisti cognitivi estremi sarebbero disposti a discutere l'avvenuto o non avvenuto tradimento perpetrato dal proprio partner in termini di esistenza o meno della realtà oggettiva. Immaginiamo questo dialogo di coppia:
LEI: "Tu ieri sera sei andato a letto con Marta".
LUI: "Dipende dai punti di vista".
Qui non sono rilevanti le vexatae quaestiones concernenti la natura del tradimento (con il corpo, con la mente, con la droga in corpo etc. etc.); cioè diamo per scontato che LEI e LUI condividano una semplice norma che consiste nel ritenere tradimento un rapporto fisico intimo con terzi. Norma per niente bizzarra, tra l'altro.

4 comments:

  1. Un idealista davvero estremo (alla Berkeley) credo che non si asterrebbe dal discutere.

    E' un estremismo che costa caro, comunque!

    Ciao.

    Carlo

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  2. Immagino. L'idealismo estremo (che forse è l'unico coerente - penso anche a Gentile) comporta curiose conseguenze; per esempio la storia della terra precedente la comparsa dell'uomo non è esistita fino a quando non è nata la paleontologia.

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  3. Se si vuole essere rigorosi credo che Berkeley sia inattaccabile; di cosa posso essere veramente sicuro, se non delle mie percezioni? Solo che ipotizzare che tutti vivano in una eterna allucinazione è una ipotesi debole, anche alla luce del successo della specie (che però potrebbe essere a sua volta allucinatorio, oltre che, come è, allucinante).

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  4. Già, da cui le scappatoie di Kant, il risveglio dal sonno dogmatico e tutte quelle altre belle cose che però non salvano noi moderni dall'isterica e strisciante insicurezza delle proprie idee.

    Ciao!

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